La corsa di fine 2016 direi che è stata il top, prima di tutto per il meteo che ci ha regalato una delle migliori giornate del periodo e poi per il gruppo di amici, sempre più numerosi e pronti a spararsi un bell'allenamento per chiudere in bellezza l'anno.
Perché può anche sembrare un girettino del cavolo, ma una ventina di chilometri con 1400 m D+ ti scaldano per bene le gambe in vista dei balli di mezzanotte! Ed ecco che alle 7:30 in piazza a Quero arrivano gli amici, alcuni appena scesi dal letto ed altri partiti addirittura alle 6 di mattina per arrivare fin qui.
Vista la "grande" partecipazione spero il percorso possa piacere a tutti, molti sono dei forti atleti o comunque gente che macina quasi più km a piedi in montagna che in auto.
Raggiunto il punto di partenza a Cilladon si va....alcuni tratti di sentiero ghiacciato movimentano la situazione, basta giusto un piede messo male e si vola giuuuuu. Superati i tratti esposti tiro un sospiro di sollievo e fingendo tranquillità ci dirigiamo verso Prada.
Qui io e Marco ci sganciamo dal gruppo per un veloce saluto a casa di Giovanni, fuggito da smog, traffico e nebbia per rintanarsi tra i monti proprio in quel di Prada. E sicuramente per lui è stato come vincere la lotteria di capodanno questo trasferimento!
Riprendiamo la truppa in fuga proprio all'attacco del sentiero che ci porterà al castel di Prada. Ora inizia il vertical come piace a me, ovvero più si va a avanti e più la pendenza aumenta fin che allungando le mani puoi quasi toccare il terreno davanti a te da quanto sale.
Il morale del gruppo mi sembra sempre alto, si ride e si scherza come se la fatica fosse una sconosciuta ai più. Vedere camosci od altri animali oggi? Con questo casin sarà mooooooolto dura :)
Scolliniamo ed iniziamo a correre su un morbido sottobosco, a tratti in contropendenza, scivoloso al punto giusto da doverci fermare per ammirare il sole riflesso sul mare. Ad occhio nudo si possono contare tutte le varie isolette ed i lembi di terra della laguna di Venezia. Eccola qui una delle più grandi soddisfazioni del correre in montagna...andare piano per guastarsi il panorama ;)
Una veloce pausa per la prima merenda a Stalle Zavatte mentre ammiriamo con il naso all'insù la cresta che si trova letteralmente sopra di noi.
La testa del gruppo riparte alla velocità della luce verso Forcella Alta, infischiandosene delle minacce di percosse del coach, che scorrono sulla pelle dei più forti, consci di sfuggire alla terribili grinfie del trailer barbuto mentre impartisce ordini sul ritmo da tenere.
Continuiamo rapidamente ora sul versante di Seren del Grappa, su un sentiero aperto alcuni anni fa che ci risparmia la salita su un pendio molto pendente ed esposto. Giusto a metà lo intersechiamo, luogo perfetto per ammirare il panorama sul massiccio del Grappa ed il Monte Peurna proprio di fonte a noi, tant'è che una panchina collocata in questo posto strategico può regalare ore ed ore di meditazione su questi scenari. Ma la usiamo solo alcuni minuti per scattare alcune foto mentre raggruppiamo il gruppo. Nota; chi in montagna corre forte e magari vince pure, si perde questi scorci :P
Proseguiamo rapidamente verso la cresta ed eccoci finalmente sulla cresta. La sensazione di sbucare dal sentiero uscendo all'improvvido dal bosco, vedendo davanti a se solamente il cielo ed abbassando gli occhi per accompagnare con lo sguardo il ripido pendio che porta laggiù infondo, verso la malga, da un senso di vertigine che ti paralizza ma al tempo stesso ti carica, osservando quasi tutto quello che c'è attorno al di sotto di dove ci troviamo ora.
Il gruppo è già impegnato nella seconda pausa sulla cima del Monte Sassumà mentre li raggiungo con gli ultimi atleti. Dieci minuti di riposo a chiacchierare per finire intonando una canzone di auguri di compleanno a Boris!!
E si riparte di buona lena sul primo tratto che mi preoccupa per la discesa sull'erba secca. Il tempo fortunatamente è ottimo, fa caldo ed è asciutto. In altre condizioni climatiche questo sarebbe stato il tratto più pericoloso. Con la coda dell'occhio (o qualche bella urlata) cerco sempre il coach. Anche se non risponde, da lontano vedo il suo sguardo e percepisco le imprecazioni che mi sta lanciando :)
Raggiunto il monte Santo ci lasciamo dietro il tratto più "selvatico" dell'alta via degli Eroi (nota: la n° 8 che collega Feltre a Bassano). Sulla sinistra si apre un panorama sulle Dolomiti che sembra una cartolina. Cielo azzurro, zero nuvole, aria tersa che permette una visuale incredibile dei principali gruppi montuosi.
Proseguiamo molto più disinvolti verso la cima del Tomatico dove ci fermiamo una quarantina di minuti a rilassarci, chi sdraiato sul prato, chi a scattare foto, chi a chiacchierare con altri amici incontrati per caso. Il tempo vola in questa giornata che sembra primaverile. Solo l'orologio, che ricorda ai più dei vari impegni quotidiani, ci da l'input per rimetterci in moto verso valle.
In discesa i primi partono a bombazza, in tre secondi il gruppo di testa si volatilizza. Li ritroveremo quasi a malga Curto mentre tentano di prendere il sentiero per fare il secondo giro alla croce.
Sentiero sempre più pendente, ci si perde del tutto, vedo tutti felici di correre tra questi sentieri andando giù come i missili schivando sassi e potenziali rami pronti ad arrivarci in fronte.
Ci ricompattiamo a malga Paoda per riprendere il ritmo a velocità di crociera verso Cilladona dove abbiamo lasciato le auto qualche oretta prima.
Cosa dire se non grazie a tutti per la compagnia, la giornata è stata molto sopra le aspettative, anche se il ritmo era più da passeggiata che da allenamento serio, ma sicuramente la lacuna è stata colmata da quanto scritto sopra!!
Buon 2017 ricco di corse e vette conquistare!!

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