Due sono le cose fondamentali per affrontare una corsa di endurance: la forma fisica e la forma psicologica.
Sulla prima stiamo lavorando, pian piano a livello muscolare il tibiale sembra riprendersi. Ieri sera dopo 15 giorni di stop ho rimesso le scarpe da corsa per una corsa di ben 3770 metri!! Un giro della campagna del mio paese ed è stato come tagliare uno dei più bei traguardi. Le sensazioni erano favolose, spingevo poco, andatura da ultra, con gli occhi pieni di gioia come un bambino il giorno di Natale. Tutto perfetto, muscoli, gambe, soliti doloretti alle ginocchia. A freddo sento ancora qualcosa che non funziona!! Mannaggia. Ma nessuna paura, tutto si sistema.
Secondo punto. Aspetto psicologico. Da preparare al pari, se non in maniera maggiore, all'allenamento fisico. Corri un ultratrail con la testa sgombera, rilassato e senza pensieri? Bene, allora se sei allenato a dovere la strada è spianata. Ti trovi in gara con le paturnie? Bravo, ti stai mettendo da solo i bastoni tra le ruote, sei un uomo morto o quasi!
Anche qui il lavoro si fa decisamente impegnativo. E questo altalenarsi di dolori tra tibiale, tendine ed altro lo sto prendendo come una bella pausa per farsi una ricarica "tagliando" (sempre confidando duri poco, il tempo vola!), con la mente partita per la tangente a cercare di raggiungere il cuore, concentrato anche lui alla ricerca di un equilibrio assente da tempo.
Sulla prima stiamo lavorando, pian piano a livello muscolare il tibiale sembra riprendersi. Ieri sera dopo 15 giorni di stop ho rimesso le scarpe da corsa per una corsa di ben 3770 metri!! Un giro della campagna del mio paese ed è stato come tagliare uno dei più bei traguardi. Le sensazioni erano favolose, spingevo poco, andatura da ultra, con gli occhi pieni di gioia come un bambino il giorno di Natale. Tutto perfetto, muscoli, gambe, soliti doloretti alle ginocchia. A freddo sento ancora qualcosa che non funziona!! Mannaggia. Ma nessuna paura, tutto si sistema.
Secondo punto. Aspetto psicologico. Da preparare al pari, se non in maniera maggiore, all'allenamento fisico. Corri un ultratrail con la testa sgombera, rilassato e senza pensieri? Bene, allora se sei allenato a dovere la strada è spianata. Ti trovi in gara con le paturnie? Bravo, ti stai mettendo da solo i bastoni tra le ruote, sei un uomo morto o quasi!
Anche qui il lavoro si fa decisamente impegnativo. E questo altalenarsi di dolori tra tibiale, tendine ed altro lo sto prendendo come una bella pausa per farsi una ricarica "tagliando" (sempre confidando duri poco, il tempo vola!), con la mente partita per la tangente a cercare di raggiungere il cuore, concentrato anche lui alla ricerca di un equilibrio assente da tempo.
Ora, accennate le condizioni al contorno, chiamiamoli pure ingredienti per dagli una parvenza meno matematica e distante dalla razionalità, mescoliamo bene testa, corpo e cuore e lanciamoci alla conquista di nuove cime, nuove valli, torrenti che danno forma a quel che toccano, mari senza confini, spazi aperti ed infiniti senza ostacoli attorno, picchi da cui dominare ogni angolo, vivere tutto come fosse la prima volta, nutrirsi di emozioni, della gioia di ciò che ti circonda. E tutto questo non è solo sport.
Mi fermo altrimenti scriverei pagine e pagine!
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