La frontale in queste condizioni da quasi fastidio ed è più il tempo che la debbo tenere spenta per evitare di abbagliarmi con il mio stesso raggio che rimbalza riflettendosi nel muro di nebbia.
E per così poco secondo voi avrei saltato l'allenamento? :) Assolutamente no. Anzi, analizzando bene la situazione trovo un lato positivo, in queste condizioni in cui letteralmente fatico a vedere dove sto mettendo i piedi cerco di concentrarmi sul rapporto dell'appoggio della mia scarpa con l'asfalto, provando ad amplificare mentalmente la sensazione dal primissimo istante di appoggio a tutta la rimanente rullata.
Se fossi sullo sterrato sarei sicuramente già volato a terra, ma qui posso azzardare, è una sensazione piacevole, provare a giocare con queste condizioni al contorno.
Mentre tutto il resto passa dal grigio nebbia al buio totale, che per alcuni istanti riempie tutto ciò che mi circonda, dal momento in cui premo il pulsante OFF al lento passaggio necessario affinché gli occhi si abituino all'oscurità.
Solo le luci dei lampioni rompono questo gioco monocromatico, tingendo con i loro dischi gialli sbiaditi la notte. E qui la mia mente parte, complice una playlist degli U2 che suona nelle cuffiette (che non uso quasi mai, ma questa sera mi tenevano compagnia)
e non manca la parte audio :)
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