mercoledì 8 aprile 2015

il volo del gufo

La natura ha sempre il suo perché.
Salgo lungo la strada asfaltata e di tanto in tanto taglio correndo su qualche tratto di sentiero. Scollino sulla cresta che separa la valle del Piave da quella di Schievenin, faccio un pò di rumore, avverto una presenza muoversi in altro.
Punto all'insù il fascio della frontale già a massima potenza. Come un qualsiasi oggetto che si muove nello spazio (nel vuoto) senza emettere il minimo rumore, mi viene incontro un gufo.
Con il suo bel muso tondo schiacciato sembra quasi essere il protagonista di una passerella. 
Si posa su un ramo, riparte, ali aperte e planare verso un altro luogo. 
Meraviglioso!
Proseguo il mio giro, corro in salita fino ad un prato. Alla mia sinistra il tramonto sta portando alla conclusione la giornata appena trascorsa. I contorni delle montagne sono neri come il carbone ed il cielo viene sempre più blu.
Mi fermo. Sento a pochi metri da me, tra la boscaglia, probabilmente un cinghiale che si cerca la cena. Aspetto che esca ,ma non curante di me che illumino la zona, continua a cibarsi beatamente. 
A parte lui il silenzio. 
Guardo schifato la pianura, coperta da una bella cappa di un colore giallo arancione. Bravi, w il progresso. Che poi domani mattina anch'io sarò di nuovo lì in mezzo ad avvelenarmi. 
Ancora alcuni di contemplazione tra le creste sempre più scure e Venere brillante come un diamante incastonato nel cielo.
Chi me lo fare di scendere? Basta così poco per stare bene.

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