Che boccone ghiotto si presenta questo sabato. Nessun impegno e con la possibilità di iscriversi last minute mi fiondo a Cison attrezzato di tutto punto per il vertical.
Sulla carta i numeri sono semplici, due, 5 km con 1000 metri D+, leggendo però tra le righe della descrizione percorso i primi due chilometri sono pianeggianti. Si ma e gli altri 3 allora?
A scanso di equivoci parto per il riscaldamento proprio lungo il percorso gara, ed in effetti per due chilometri e mezzo buoni si può tirare a bombazza. Fin qui tutto chiaro, mi tengo la sorpresa per dopo.
Partenza alle 17:30 da centro di questo grazioso borgo in modalità cronoscalata uno ogni 30 secondi.
Dopo la "bastonata" al Cavallo accendo i freni fin dall'inizio e il tratto corribile lo affronto in progressione arrivando alla base della prima scalinata ancora fresco.
Controllo l'altimetro, 175m D+ fatti, per arrivare a 1000 la strada è ancora lunga, cioè lunga proprio no, ma IN PIEDI temo di si!!!
I tratti corribili spariscono lasciando il posto ad un sentiero già discretamente ripido, che si fa presto roccia, dove i bastoncini danno quasi più fastidio che beneficio.
Alcuni brevi tratti sono ancora corribili e qui la notte aiuta a nascondere il vuoto che intuisco possa esserci sotto i piedi mentre il fascio della frontale illumina il "buio" appena oltre la traccia.
Occhi sempre fissi verso terra cercando il miglior passaggio od appiglio. In un paio di occasioni un muro di roccia davanti, domanda istantanea da carenza di ossigeno al cervello: "ma che il sentiero finisca qui?". Ma nooooooo, giusto il tempo di fare mente locale, alzare lo guardo come a cercare aiuto dal cielo, ed eccole le balise catarifrangenti lassù.
Al cartello -1 km l'orologio da circa 600 m D+ fatti. Dai non è possibile. Si rientra nel bosco sempre affrontando degli strappi importanti. Improvvisa deviazione a sinistra lasciando il sentiero inerpicandosi sul sottobosco. Riesco fin a cadere da quando è scivoloso il fondo!
Di nuovo il sentiero, alti 100 metri di corsa ed ecco la sorpresa finale, sulla destra il muro che costeggia il Crodon del Gevero. Guardo la cima, ci saranno più di 100 metri di dislivello da fare in un tratto talmente breve che riabbasso subito la testa e penso solo ad andare su più velocemente possibile. Le gambe per miracolo vanno ancora, se si dovessero spegnere qui tornerei in pochi a minuti al via...rotolando!
E non finisce più, cosa mi sembra? Una scala a pioli...di quelle pendenti.
La cima non arriva più, sento solo un sacco di tifo le fotoelettriche che illuminano a giorno la zona indicano che l'arrivo c'è, ecco, passo il primo gonfiabile e mi fermo. No invece, avanti tutta che manca una piccola rampa, sento fin l'orchestra che suona ormai da quanta fatica sto facendo.
Ecco l'arrivo, sotto l'ora, perfetto!!!
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