sabato 15 aprile 2017

Dolomiti Beer Trail

Dolomiti Beer Trail. Per un po' ricorderò quelle tabelle DBT (che tanto suonavano come altri ricordi della Dxt nei momenti di maggior fatica, portandomi verso strane tentazioni).
Ma perché mi sono iscritto? Il motivo è semplice, riprendere il ritmo gara. E qui ci siamo riusciti decisamente bene, con un pò di pepe al culo, affrontando le prime salite alla canna del gas per prendere più tardi possibile la tanto temuta pioggia, che come da programma ci ha fatto visita subito dopo la discesa da malga Campet.
Mi mette a disagio la pioggia, rimanere bagnato, magari all'interno della giacca che per quanto ipertecnica e traspirante mi fa sentire comunque al cartoccio. Ancor peggio odio i temporali come ormai saprete e subito dopo il vento. Gli ultimi due fortunatamente hanno dato forfait e rimaniamo in compagnia di una bella scravazzata.
E da lì grandi imprecazioni "sciando" su fango fin giù a Croce d'Aune. La nebbia fa perdere tutto il tocco di magia che le dolomiti dovrebbero regalare mentre ci dirigiamo verso il passo. Ma faccio lavorare la fantasia e le ammiro lo stesso lì davanti, appena sotto il frontino del berretto.
Altro velocissimo ristoro con un tè caldo per alzare leggermente la temperatura corpora e avanti salendo dapprima sulla strada che conduce al rifugio Dal Piaz, deviando subito in direzione Lamen, dove perdiamo rapidamente quota su un morbido sentiero, mentre un pallido sole si fa largo tra le nuvole.
Ennesimo ristoro, sono veramente tanti ed ecco la grande mazzata verso la croce del Pafagai. Già da diversi chilometri sto tenendo a bada un paio di accenni di crampi ad un adduttore, un movimento falso dovuto ad una scivolata sula fango ed il freddo della pioggia stavano mandando tutto a monte. Proviamo a salire, l'ascesa mi tranquillizza, la discesa invece...rimandiamo i pensieri va! Finalmente la croce. Una nuova meta da scoprire nei dintorni di Feltre, il panorama è molto suggestivo, e viene naturale fermarsi con alcuni amici a fare due chiacchiere.
Si prosegue con una picchiata su single track. Ecco che il muscolo tira. Devo rallentare o salto. Mentalmente calcolo la distanza che manca e la divido rapidamente per la velocità che potrei tenere camminando tirando la gamba fuori uso. No, impossibile, diventa un calvario e mollo ancora fin che riprendo una certa sicurezza ed il percorso si fa meno nervoso. Gli ultimi chilometri diventano un continuo saliscendi verso Pedavena, usciamo dalla valle, termina anche il bosco e lentamente rientriamo nel trambusto dei paesi. Ecco finire la magia delle gare di trail! 
Sinceramente è stata duretta, corse così veloci su brevi distanze (45 km) e poco dislivello (2500 m) fatte a questi ritmi mi distruggono le gambe....ma mai come i post gara, tra risate, distorsioni geografiche ed N birrette con gli amici!!



















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