sabato 9 maggio 2015

Un gran bel ULTRA allenamento

Questa volta salto (provo) lunghi racconti su percorsi, statistiche, ecc.... cercherò di concentrarmi più che altro sul lato emotivo, magari cercando di capire perché lo facciamo, dedicare ore, ore ed ore ad allenamenti che ai più sembrano cose fuori dal normale (esclusi ovviamente dalla cerchia gran parte degli amici ultratrailer :) ).
A fine mese ci aspetta l'appuntamento con il GRPTV, era fondamentale inserire un allenamento di quelli seri.
Ed eccoci, un sabato mattina in piazza a Segusino, io e l'amico Placido, ci stiamo preparando gli zaini, sono da poco passate le 6:30 e da un angolo della piazza spuntano due ragazzi, ci salutano con un: "ehi, anche voi in anticipo di 3 settimane".
Paolo e Luigi, se ricordo bene i nomi, anche loro in preparazione alla gara, qualche decina di anni più di noi ma molta esperienza, snocciolano il loro CV e quasi mi inchino. Oggi sono qui per provare i primi 50 km della gara, a differenza del nostra che seguiremo circa 22 km del percorso completo per poi lasciarlo e chiudere l'allenamento con un anello. Dopo poco hanno un passo più allegro del nostro e li salutiamo, ci rivedremo al via...ed in ogni caso ad agosto a Chamonix!!
Continuiamo verso Milies, dove troviamo alcuni amici con gli ski roll che avevano appena terminato la loro salita, certo che gente strana che all'alba macina dislivelli in ogni modo possibile ce n'è tanta in giro :)
Proseguiamo e man mano che si sale veniamo avvolti dalla nebbia, l'aria è calda, una strana sensazione di piena estate. Quasi in cima al Cesen il clima cambia nuovamente. Una tappa ora è d'obbligo, a nord le Dolomiti, meravigliose, a tal punto da desiderare quasi di essere lassù. A sud il mare, sembra di toccare la laguna, allunghi la mano e tocchi Venezia!
Ehm lo ammetto, per un attimo ho avuto anche la tentazione di teletrasportarmi in spiaggia...ombrello, lettino, birra. Mah, saranno i primi diabolici "miraggi" da 1500  D+ macinati in unica salita.
Avanti, ora cavalchiamo le creste delle prealpi, ad un buon ritmo, il percorso è già balisato e sbagliare è difficile. A meno che non ci si distragga cercando le immagini specchiate su qualche posa del cielo e dei prati verdi. La natura è favolosa, un'esplosione di colori, verdi accesi, marron terra, chiome verdi, gialle, chiare, scure, c'è di tutto. Il programma è lungo ed intenso altrimenti mollerei tutto e rimarrei qui, fermo, sdraiato sul prato stregato dall'azzurro del cielo sopra di noi.
Ecco, questi sono i classici momenti in cui pensi che il contatto con la natura ti rigenera, ti ricarica, ti fa capire che il caos e la frenesia che hai lasciato e ritroverai poi a fondovalle non serve a NULLA!
Superata Posa Puner proseguiamo in direzione Malga Mont, prima di raggiungerla svoltiamo e scendiamo lungo il sentiero n°6 sulla cresta che ci porterà dalla parte di Lentiai. I sentieri scendono a tratti morbidi, a tratti scavati nel terreno, in particolare quando cominciamo a sbagliare traccia e perdiamo tutti i riferimenti del percorso. Una rapida correzione e via, correndo e saltando tra erba, pozzanghere, tratti in sottobosco seguiti da versanti tempestati di fiori di tutti i colori.
Qualche tappa ci sta, per gustarci tutto questo, la pioggia della notte rende tutto così limpido ed i colori danno quasi la sensazione della sovrasaturazione delle macchine fotografiche compatte.
Raggiunto il fondovalle il programma prevede di trovare un sentiero che rapidamente ci faccia salire a Malga Garda. Ho caricata nel Suunto la traccia preparata i giorni scorsi sovrapponendo una carta dei sentieri e google maps. Probabilmente è chiuso o sbaglio ad individuare il passaggio e diventa d'obbligo un veloce cambio di percorso. Da qui tutto è improvvisato!
Saliamo per il sentiero numero 9 che segue tutto il fondovalle su una comoda e larga strada forestale appena costruita, per la precisione in via di realizzazione, troviamo alla fine uno scavatore impegnato nello sgombero di rami e detriti intento a spianare metri e metri di povera natura indifesa.
Imboccato il vero sentiero, mezzo cancellato dai lavori di abbattimento per far largo al progresso, ci incuriosisce un simpatico ed ingegnoso sistema per guidare gli escursionisti: un filo. Un semplice spago a mò di "filo d'Arianna" che collega la nuova traccia fino a riprendere il corretto tracciato. Geniale!
La stanchezza ed i chilometri cominciano a farsi sentire, il caldo in continuo aumento ed il sole a picco ci mettono del loro. Giusta premessa prima della lunga e micidiale salita che in un attimo (relativo si intende, definizione corretta in questo caso se utilizzata per le distanze e non per i tempi) ci fa salire di quasi 500 metri. In questi posti credo passi talmente poca gente, le suole tassellate delle mie Salomon fanno tre passi in avanti ed uno indietro. A tratti mi fermo per tornare a regime il motore e ripartire in fretta, mirando alla cresta, delimitata dalla luce sempre più forte che penetra da una linea di alberi.
Finita l'incognita percorso ci sentiamo tranquilli. Superiamo casera i Pian e qui comincia l'incognita meteo. Le previsioni del giorno prima ci avevano messo in guardi e siamo partiti di tutto punto anche per trascorrere qualche piacevole ora sotto il diluvio universale. Detto fatto, rientrando a malga Mariec inizia a grandinare. Alla nostra sinistra la pianura, bella, che si perde a vista d'occhio, interamente baciata dal sole. Alla nostra destra la val belluna, Una lingua incastrata tra le montagne, illuminata da un piacevole sole estivo. Sopra e davanti a noi, grigio. Ma grigio carico!! Acceleriamo il passo. Questa volta ci è andata bene, in pochi minuti entriamo al rifugio.
Facciamo amicizia con alcuni motociclisi e tutti assieme guardiamo un pò preoccupati come peggiora il tempo all'esterno.
Approfittiamo della pausa per ristorarci con calma, ci cambiamo, indossiamo il kit da pioggia e si riparte. I versanti hanno cambiato colore, sembra abbia nevicato da poco, i prati sono bianchi, coperti dalla grandine appena caduta.
Aggiriamo il Cesen senza seguire il sentiero diretto, se dovesse arrivare un temporale preferiamo evitare la cresta, fare i parafulmini mobili è poco incoraggiante. Avendo a disposizione una comoda strada bianca che aggira la cima scendiamo più rilassati.
Ci stiamo avvicinando alla meta, i chilometri salgono, il tempo fortunatamente migliora, e comincia una strana malinconia. Ho perso il conto del tempo passato da questa mattina, per tutto il tempo ho tenuto l'orologio in modalità "altimetro", ignoro se sia mezzogiorno, le 14, le 16. Ed è l'ultimo dei miei pensieri. Sto passando una gran bella giornata, un bel allenamento, tutto sta andando al meglio. Però stiamo dirigendoci verso il parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto.
Cerco di cambiare pensiero, lo faccio diventare un: "ehi Placido, non vedo l'ora di essere giù così ci beviamo una gran birrazza al bar!!"
Siamo ormai sulla strada sterrata che scende a Milies, il ginocchio sinistro fa qualche capriccio, rallento il mio compagno camminando 100 metri e riprendendo la corsa, altra camminata e poi corsa. Il fastidio come è venuto se n'è andato. Correrci sopra è la cosa meno indicata, se poi dovesse diventare dolore ecco che cominciano i "danni". Altro pensiero. Ma come gli atleti che prendono antidolorifici nelle ultra per nascondere il male. Se il dolore è lei è inutile fingere che vada tutto bene. Attendo ancora qualcuno che mi dica che va bene così, cancelli i segnali ed anche a livello fisico risolvi tutto.
Milies pizza, rifornimento alla fontana e giù. A Stramare ci permettiamo un calmo attraversamento del borgo osservando le architetture dell'abitato. Si sente la poca voglia di correre gli ultimi chilometri, o semplicemente di arrivare!
Ed eccoci, ultimi guardi, ultimi metri di sterrato. ASFALTO
Velocemente arriviamo alla macchina....e ci fiondiamo al bar a dissetarci con una sana ed ottima birra!!!
55 km e 2700 m D+, gustati dal primo all'ultimo metro, senza la tensione della gara, con le mille incognite dell'autosufficienza. 10 ore passate immersi nella natura, con la compagnia di un amico che si sta avvicinando a questa disciplina. Uno sport per gente forse un pò strana...o forse più normale di molti altri!
Con più calma sicuramente riuscirei ad articolare meglio il racconto, arricchirlo, cercare di trasmettervi dell'altro. Riassumendo la giornata in una parola: meravigliosa!!























































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